Chirotteri

I pipistrelli, nel linguaggio scientifico Chirotteri, costituiscono un terzo delle specie di mammiferi terrestri italiani e le specie (solo una trentina) appartengono al sottordine dei Microchirotteri. In Italia sono esclusivamente insettivori e da questo punto di vista sono estremamente importanti per il controllo della proliferazione eccessiva degli insetti.
I chirotteri si orientano e cacciano utilizzando l’ecolocazione, un sistema paragonabile ad un radar (come un sottomarino o come gli aerei) che consente loro di volare di notte. Attraverso la laringe (gola) emettono suoni e ultrasuoni di breve durata, sotto forma di impulsi o treni di onde; quando queste emissioni raggiungono un ostacolo, vengono riflesse producendo un eco di ritorno, il quale viene captato dai padiglioni auricolari (orecchio) e rielaborato nel cervello. Gli stessi suoni e ultrasuoni vengono emessi talvolta anche con significato sociale, per comunicare tra loro. I suoni che possono essere emessi dalle attività antropiche durante i momenti di volo notturni possono essere di disturbo infatti.
Purtroppo è il gruppo più minacciato tra i mammiferi italiani: al suo interno più del 50% è minacciato di estinzione secondo la Lista Rossa dei Vertebrati italiani 2022 (https://www.iucn.it/pdf/Lista-Rossa-vertebratiitaliani-2022.pdf). Tale precario stato di conservazione ha motivato l’adozione di disposizioni normative finalizzate a una rigorosa tutela. Tutte le specie di pipistrelli sono protette a livello europeo, a livello italiano e a livello regionale in Piemonte.
In particolare tutte le nostre specie di pipistrelli appartengono alla fauna “particolarmente protetta” (L. 157/1992; L.R. 70/96; L.R. n.5 del 19/6/2018), di “interesse comunitario” (Direttiva 92/43/CEE, resa esecutiva in Italia dal D.P.R. 357/1997-120/2003) e godono del “Bat Agreement” (Accordo sulla conservazione delle popolazioni di pipistrelli europei – EUROBATS, reso esecutivo in Italia con la L. n. 104 del 27/5/2005). Infine, tutte le specie di pipistrelli ad eccezione di Pipistrellus pipistrellus “sono rigorosamente protetti” dalla Convenzione di Berna (“Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa” del 1979, resa esecutiva in Italia dalla L. n°503 del 5/8/1981).
Oltre all’ovvio divieto di uccidere, catturare, detenere e commerciare esemplari (reati sanzionati penalmente: art. 30 della L. 157/1992, art. 49 L.R. 70/96 e art. 24 L.R. n.5 del 19/6/2018), la normativa vigente stabilisce che i pipistrelli non debbano essere disturbati, in particolare durante le varie fasi del periodo riproduttivo e durante l’ibernazione, e che i loro siti di rifugio non siano danneggiati, né distrutti (art. 6, cap. III della Convenzione di Berna, resa esecutiva con L.503/1981; art. 8 del D.P.R. 357/1997; art. III Accordo sulla conservazione delle popolazioni dei chirotteri europei, reso esecutivo con L. 104/2005).
Interferenze gravi a danno della chirotterofauna rientrano nella casistica del “danno ambientale” e sono sanzionabili con riferimento alla relativa normativa (Direttiva 2004/35/CE-Decreto Legislativo 152/2006). Il servizio di Primo Intervento Pipistrelli sul territorio della Città Metropolitana di Torino La Città Metropolitana di Torino è attivamente impegnata nella tutela dei chirotteri. In collaborazione con la Stazione Teriologica Piemontese (S.Te.P.), c/o Museo Civico di Storia Naturale, Carmagnola (TO), dal 1999 si adopera per risolvere i problemi connessi alla frequentazione, da parte di chirotterofauna, degli edifici ubicati nell’ambito provinciale e affinché i dati derivanti da tale attività siano soggetti a sistematica archiviazione, con l’obiettivo di migliorare le conoscenze sulle diverse specie e indirizzare più proficuamente la conservazione.
Il servizio di “Primo Intervento Pipistrelli” si inserisce nel quadro dell’attività di vigilanza faunistico-ambientale. Le richieste d’intervento vengono accolte da personale dell’Ente che ha seguito seminari formativi in campo chirotterologico e fornisce indicazioni di base, spesso sufficienti per risolvere i problemi. In situazioni particolari possono essere fatti sopralluoghi per suggerire interventi e recuperare esemplari in difficoltà. Nei casi più complessi o di particolare interesse naturalistico viene attivato l’intervento di esperti chirotterologi.
Torino rappresenta una delle prime realtà italiane in cui è stato attivato un servizio di intervento relativo ai chirotteri. La Città Metropolitana di Torino collabora con il Centro Regionale Chirotteri e il Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri e, con riferimento all’ambito territoriale di propria competenza, contribuisce alle attività di monitoraggio chirotterologico e conservazione promosse a livello nazionale e internazionale.
PER SAPERNE DI PIU’: http://www.centroregionalechirotteri.org/
Hai trovato un pipistrello ferito o in pericolo di vita?
Potranno essere CONSEGNATI direttamente alla struttura veterinaria:
Centro Animali Non Convenzionali dell’Ospedale Veterinario Universitario (OVU)
Largo Paolo Braccini, 2 (già via Leonardo da Vinci, 48) – Grugliasco (TO) – tel. 011-6709157; cell. 3666867428
Pronto soccorso 24h su 24:
– Orario diurno: 08.30 – 18.30 accettazione diretta
– Orario notturno: 18.30 – 08.30 su chiamata al 3666867428
L’accettazione è situata presso il parcheggio interno nella bassa palazzina di colore verde ben visibile dopo aver percorso il viale interno alberato e superato un secondo cancello.
Gli animali verranno ritirati da personale addetto e verranno richiesti e registrati i dati di chi conferisce l’animale e la località di ritrovamento.
Gli animali, se completamente riabilitati, saranno reimmessi nel loro ambiente naturale
COVID-19 e pipistrelli: Chiarimenti circa le relazioni tra la presenza di chirotteri e il rischio di trasmissione Covid-19: https://www.isprambiente.gov.it/it/evidenza/coronavirus/covid-19-e-pipistrelli-chiarimenti-circa-le-relazioni-tra-la-presenza-di-chirotteri-e-il-rischio-di-trasmissione-covid-19
Curiosità- Lo sapevi che la luce artificiale impatta negativamente sui pipistrelli?
La luce artificiale altera il comportamento degli insetti, che invece di seguire il loro biologia (migrazione seguendo la luna, riproduzione…) si aggregano presso le fonti luminose (come i lampioni). I pipistrelli approfittano di queste aggregazioni facendo delle grandi abbuffate. Ma a forza di mangiare tanti insetti, i quali per via della alterazione comportamentale non si riproducono, gli insetti saranno sempre meno… Inoltre i pipistrelli che si alimentano presso le fonti luminose sono maggiormente esposti all’essere predati (da rapaci notturni, gatti,… ) o, se vicino alle strade, di essere investiti.
Le specie più rare evitano le fonti luminose… le luci artificiali rappresentano barriere, riducono gli ambienti a disposizione e obbligano a percorsi di spostamento alternativi e rischiosi rispetto a quelli ottimali, comportando lo spreco di preziose energie e predazione. In genere i rifugi ottimali (edifici abbandonati, soffitte…) sono al buio e circondati da buio!
Per via dell’illuminazione artificiale l’avvio dell’attività notturna dei pipistrelli è influenzato dall’illuminazione dei loro siti di rifugio… la cronobiologia spiega che le alterazioni dei loro ritmi biologici interferiscono con la loro secrezione della melatonina, di conseguenza (semplificando) con la riproduzione e il metabolismo durante il letargo.
Una soluzione, già sperimentata e applicata nei paesi nordici, è quella di preferire la luce calda e nelle aree più naturalistiche che necessariamente devono essere illuminate, l’utilizzo di luci di colore rosso, colore che la maggior parte dei chirotteri non vede.
Approfondimenti in: https://www.mase.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/eurobats/pipistrelli_inquinamento_luminoso_2.pdf
https://it.schreder.com/it/progetti/bat-friendly-lighting-protects-rare-species-palsjo-skog-forest